24. INDICE NERVI S.ILARIO QUINTO
Rambo l'oca maschio del Torrente Nervi sullo sfondo del Ponte romano
Da Alfredo Gajone Nervi Sant'Ilario Quinto al mare (1956 lettera-prefazione di Virgilio Brocchi) "Il ponte romano"
Non più così: A Nervi mille con la canoa Il Giornale 21 febbraio 1990
Non si fece. Progetto Orazio Dogliotti per Viale delle Palme Il Giornale marzo 1991
Memorie del come eravamo Un libro su Quinto e Nervi del Club Foculturale Nervi Il Giornale 20 gennaio 1991
Non c'è più e non è mai ritornato. Parco Gropallo Il Putto dello Schiaffino se ne va Il Giornale 23 settembre 1989
Non c'è più. Festival Balletto in cerca sponsor Il Giornale marzo 1993
La Baia di Capolungo: da salvare (tuttora) Il Giornale 19 aprile 1990
Degrado. Villa Esperia la prima in fronte alla Stazione di Nervi Il Giornale 6 febbraio 2008
Villa Esperia: Intervista a Francesca Montalto, Il Giornale 6 febbraio 2008. In base ad una planimetria di Eros Chiasserini è stata
la probabile sede del neurochirugo Alberto Alberti (fine 8oo) fondatore della neurochirugia a Buenos Aires.
Franco Crosiglia Una rosa bianca nel tricolore per Francesca Il Giornale 31 gennaio 2009
Degrado La passeggiata a mare di Nervi una corsa ad ostacoli Il Giornale 22 gennaio 2008
Sant'Ilario La Cappella di Santa Maria Maddalena a S. Rocco Il Giornale 25 luglio 1993
Non si fece per la parte alta Progetto Lagomarsino per la Strada di S. Ilario Il Giornale 17 aprile 1990
Sant'Ilario Strada Testimonianza Adriano Sansa Il Giornale 3 marzo 1990
Egidio Vecchi Testimonianza strada necessaria Settimanale cattolico 13 novembre 1986
Adriano Sansa e i nomadi a Quarto Settimanale cattolico 31 ottobre 1995 - La gente percepì l'insediamento a Quarto come errore politico
Adriano Sansa La memoria e la speranza un'idea di giustizia per i nostri anni, Settimanale cattolico 14 febbraio 1991
Laura Dronigi (mamma di Sansa) L'Isola di Kupelwieser (Brioni) Resine, Sabatelli, 1986 (dono del figlio)
Ad Adriano Sansa di Adriano Guerrini da Poesie (1941-1986) curate da Francesco De Nicola (De Ferrari, 1996)
Fu una storia infinita: Autonomia di Nervi-Sant'Ilario
( e come t'intorto il cittadino da parte di una Regione rossa: bastò un cavillo...) Settimanale cattolico 16 maggio 2004
Bocca di rosa alla Stazione di Sant'Ilario Il Giornale 9 gennaio 2009
Gli altri di Noi da "il Giornale" Quinto la Pro Loco vuol restaurare l'ex Tiro a Volo Sapore di mare 10 novembre 1989
Un bene perduto Sapore di Mare Settimanale cattolico 12 maggio 1988
Boccata d'aria. Ancora Quinto della storia, tradizione, devozione:
1)Gianfranco Rovani e Colombo Settimanale cattolico 16 marzo 1993
2) Colombo giovinetto a Quinto. Statua di De Andrade Settimanale cattolico 22 maggio 1992
2) Quinto chiama Colombo Settimanale cattolico 3 novembre 1992
Luigi Mor difende il Verde di Piazza Duca degli Abruzzi Settimanale cattolico 29 novembre 1993.
E tra altri cittadini che hanno difeso il Verde: Giorgio Baroni (Sito Parchi) ma anche Ester Quadri e il consigliere (Verdi) Marco Compagnino:
Nervi il tesoro botanico di Piazza Duca degli Abruzzi (dossier Associazioni ambientaliste e Lega Ambiente)
No alla rotonda (e meno male!) come nell'hinterland milanese. Winkler bocciato Il Cittadino 30 gennaio 2005
Un'altra storia infinita: Uliveto Murato, articolo Il Cittadino 17 settembre 2006
Uliveto Murato a Quarto ancora difesa del Verde protagonista Enrico Dellachà Il Cittadino 25 febbraio 2007
Visto con i miei occhi: c'entrava CL e l'odio verso CL: un mestatore d'animi come il cuoiaio Cleone Settimanale cattolico 11 giugno 1987
Progetto Porticciolo poi non realizzato Settimanale cattolico 25 maggio 1989. Foto del nuovo Porto secondo Progetto, fornita da Irene Schiavetti nuora dott. Mura
Boccata d'aria: Pagine di devozione legata ai luoghi e Santi intrepidi:
San Desiderio Il Giornale 1/05/2008
San Rocco Settimanale cattolico 21/01/1988
Sessarego Settimanale cattolico 14/01/1988
Le Casacce a Quinto Settimanale cattolico 1/10/1987
Un'altra boccata d'aria. Fiori di un personaggio della passeggiata a mare e in mezzo fiori di un galantuomo che si sentì capito in una mia recensione.
Quinto Oratorio Sant'Erasmo Settimanale cattolico 2 giugno 1988
San Siro Settimanale cattolico 2 luglio 1987
Sant'Ilario imponente processione Settimanale cattolico 22 gennaio 1987
San Francesco da Paola Settimanale cattolico 7 maggio 1987
Il Collegio Emiliani dei Padri Somaschi Centro spirituale e di cultura ricorda Cesare Pavese a 50 anni dalla morte
ed amico di Padre Baravalle spentosi l'anno prima. Settimanale cattolico 17 ottobre 2000
Ricordo del marista Fratel Umberto preside dello Champagnat e fondatore del Centro sportivo
Padre Baravalle per i suoi 50 anni di sacerdozio aveva già ricordato Cesare Pavese circa per i 40 anni dalla morte Settimanale cattolico 31 ottobre 1991
Foto del Collegio Emiliani scattata da un bravissimo fotografo d'arte che non è più: conosciuto come Fotopiù
Padre Santo La cappella San Giuseppe Settimanale cattolico 16 ottobre 1986
Siri era devoto del Padre Santo, Canestri da Arcivescovo venne subito a visitare la Cappella
Al via i lavori per la Chiesa di San Giuseppe- Padre Santo Settimanale cattolico 24 marzo 1998
La prima pietra Settimanale cattolico 15 febbraio 2000
San Pietro Quinto Settimanale cattolico 15 novembre 1990
Nostra Signora Mercede a Capolungo Settimanale cattolico 15 novembre 1990
Padre Emilio Buttelli missionario del PIME di Capolungo Settimanale cattolico 20 uglio 1989
e Nhamuda e i suoi problemi Missionari del PIME maggio 1990
Per la Chiesa dell'Assunta vedi il libretto per il Centenario Pagine "Gerusalamme, Israele" e "Religione"
Tantissimo il materiale a mia disposizione per questa pagina essendo stata giornalista di "Quartiere", poi di "Circoscrizione IX Levante", poi di Municipio per 21 anni e passa. Soprattutto a questa pagina tengo in particolar modo dato che alcuni problemi sono tuttora insoluti da più di 20 anni (e li segnalo in rosso) e ce ne sono molti altri dal Depuratore di Quinto alla trascuratezza della Passeggiata a mare, ecc..
Mi viene da ridere (riso amaro) perché c'è all'ingresso di Viale della Palme a salire dalla Stazione e come biglietto da visita per chi viene a Nervi Villa Esperia che è stata sede di clochard, lo è di topi e di rumenta ma da vent'anni nulla si riesce a fare per essa.
Di recente c'era un biglietto appeso all'ingresso: "Grillo ha acquistato la Villa con soldi suoi, Nervi ringrazia" e poi ancora più sotto: "é una bufala!")
Rambo, l'oca maschio del Torrente Nervi
e "Il Ponte Romano" da Nervi, Sant'Ilario, Quinto al Mare
di Alfredo Gajone con prefazione di Virgilio Brocchi (1956)
Questa bellissima oca grigia, un maschio, è stata soprannominata Rambo dai nerviesi che le voglione bene. La si vede all'ingresso di Nervi dove prima del torrente c'è via Gazzolo che scende al Porticciolo o scendendo dalla scaletta davanti alla fermata dei bus e costeggiando il Torrente in via Ganduccio. L'oca ha avuto moglie, un'altra bella oca bianca che una volta ha fatto 9 uova, una volta 11, ma entrambe le volte la piena del Torrente le ha portate con sé e così ora Rambo è un re solitario tra anitre, germani reali, anitre mute. Una volta nel torrente si è visto anche un fagiano. Lungo la passeggiata spesso si vede sugli scogli un cormorano e una volta si è notato fin un airone ma l'inziativa di popolare il Nervi è venuta a Sergio Lanzillo, avvocato con moglie polacca che aveva ammirato quanto siano più animati dei nostri i rii al Nord Europa e come omaggio alla sua intelligente iniziativa di seguito metto un articolo di mare e libertà: le mille canoe al Porticciolo. E voglio anche ricordare che ho reincontrato Lanzillo ad una mostra su Monika Bulaj al Ducale e vedendomi (dovevo scrivere un articolo) ha esclamato: "Bressani, ancora qui! Quanti anni!" Sì Bressani ha seguito la IX Circoscrizione di Nervi-Quinto-Sant'Ilario per 21 anni prima di aggiungervi il servizio di cronaca a quella della Medio Levante, l'VIII e partecipando a tutte le riunioni di consiglio ogni settimana tra le infinite liti dei consiglieri per i più futili ed ideologici motivi, le liti che ora sono salite con l'attuale governo fino al Parlamento. Non so se anche questa, delle Circoscrizioni/Municipi, sia una spesa da tagliare al confronto degli scarsi risultati per la gente: forse prima era peggio, forse così, dialogando e confrontandosi, ci si educa alla democrazia però vi assicuro che a volte è stato m0lto, molto avvilente.
Però voglio anche ricordare che ad Arenzano di recente in questi tempi incivili ragazzotti teppisti hanno angheriato un cigno che ha poi dovuto esser curato, voglio sottolineare che tra i tanti ambientalisti nessuno si è preoccupato della solitudine di Rambo e di dargli un'altra compagna. Mi è capitato d' incontrare una giovane ragazza romana in visita a Nervi che si è estasiata davanti a Rambo e saputo che era solo voleva portargli una compagna alla sua prossima visita a Genova. Però gli ambientalisti latitano e Rambo è solo tra le anitre che per fortuna ad inizio estate fanno tanti piccoli: quest'anno era una festa ammirarli, sembrava un film di Disney. Se Rambo vivrà fino a primavera (lo si vede da quindici anni almeno) e quano esce dall'acqua allargherà le sue ali come fa in quella stagione sarà la foto che vorrò come immagine di copertina per questo mio sito: Rambo ad ali allargate, tra le anatre, nell'acqua del torrente Nervi e sullo sfondo il Ponte romano.
E, a proposito, è arrivata primavera, quella del 2014: Rambo custodisce la covata di un'anatra seguita da cinque anitrini. Come questa mamma entra in acqua nel torrente Rambo la segue, dove è lei sta anche lui: lenisce così il suo desiderio di antica paternità mancata?
E a proposito a me capitò di vedere dal vivo l'attore Sylvester Stallone, il Rambo cinemaografico al Golf dei Principi, alla Magliana vicino a Roma.
Mio marito aveva fatto un viaggio a Roma per lavoro, l'avevo accompagnato e sulla strada del ritorno ci fermammo lì perché lui voleva fare qualche buca. A proposito mi viene in mente l'ineffabile Roberta Morgano assessore per la vivibilità e il Levante di Genova con delega al verde anche se un consigliere ex di Rifondazione Comunista, Pepy Crìaco, di lei sostenva che conoscesse di verde "solo le persiane di casa" e questa davvero ineffabile Roberta ventua a parlare al Lyceum si lasciò sfuggire questa frase: "Voi non sapete come è difficile per noi giovani donne accompagnare a Roma il nostro compagno e nello stesso tempo mantenere la nostra attività" Chi mi stava seduta vicina in quell'occasione si scandalizzò: "Ma dobbiamo sentire queste cose?"
Al Golf dei Principi scoppiò un temporalone e mio marito continuava a giocare, unico sul campo, mentre lo richiamavano con un corno dalla Club House dato che i ferri da gioco attiravano i fulmini ed io che lo seguivo con un libro in mano, profittando per leggere mentre lo accompagnavo, ad un certo punto lo piantai e andai al riparo per cui dopo un po' mi seguì. Mentre aspettavamo che spiovesse notammo una certa animazione alla sala per desinare della Club House. Era arrivato Sylvester con tanto di caddy personale. Volle desinare, era a dieta e gli portarono un unico tuorlo d'uovo al tegame con sette bianchi. Commentò ridendo: "Mai mangiato un uovo così grosso".
Finito di piovere di lì a poco iniziò a giocare prendendo il campo al contrario in modo da star solo e lo incontrammo alla fine delle prime buche mentre lui veniva a ritroso. Pensai: "Adesso l'intervisto" e immaginai di far finta di scivolare nella pozzanghera che si frappponeva tra noi, al che cavallerescamente l'attore mi avrebbe sollevata e allora l'avrei intervistato. Però pensai anche di essere indubbiamente più alta di lui che nei film sembra atletico mentre è proprio piccolino e che dubito mi avrebbe agevolmente sollevata. Anzi mi vidi una scena di questo genere: "Sly" (così lo chiamano familiarmente i fans) mi passava sopra mentre ero a terra nella pozzanghera e continuava a giocare imperterrito, così lasciai perdere e non violai la sua privacy. Tornata a Genova trovai compagne del mio emerito Liceo D'Oria e mi vantai: "Ho visto..." e loro: "Neanche fosse Mel Gibson, non ti piacerà per caso uno così..." Mai che me ne vada bene una neanche quando mi vanto...
Ma ora pian piano constaterete atraverso le cose non fatte o perdute per Nervi- Sant'Ilario e Quinto da vent'anni a questa parte, come non mi sia sbagliata nel dire che Circoscrizioni/Municipi mi sembrano abbastanza inefficienti.
Quanto a questo testo ripensando a Morgano e a quando lo scrissi ritengo noi donne possiamo anche fare tante cose senza piangerci addosso, però certo ci sarà a qualcuno a commentare ora: "Vuoi mettere una politica (Morgano) a confronto con una cronista (Bressani)..." Replico: "scrivere un articolo ben documentato con tante notizie (il mio primo caporedattore le contava in ogni articolo e se erano meno di tre o quattro diceva che "non andava bene e di correre a documentarsi di più"), un articolo chiaro perciò comprensibile e in non molte righe dato che lo spazio nei giornali è prezioso e 'solo dai giornali s'impara la brevità' come asseriva Giovanni Raboni, non è così semplice come si può credere".
Quanto al gioco del Golf che potrebbe sembrare uno snobismo in questo momento di lotta dei "Forconi" e di disperazione della gente, mi ricordo che scrissi per Il Settimanale (essendomi affidata la rubrica 'Obiettivo sulla Provincia') un articolo riguardo un campo da golf per cui c'era un progetto a Sestri Levante. Mi rimproverò perché articolo poco intonato al Settimanale Mons. Carlo Caviglione , grande giornalista del Settimanale dove tenne una serie di articoli su tutti i misfatti del Comunismo nel mondo come un tempo sul Cittadino, quello del dopoguerra e diretto da Andrianopoli, aveva tenuto anche una rubrica intitolata 'Controcorrente'. Ricordando la chiusura del Cittadino il 22 giugno 1974 all'avvento del Centro-sinistra mi disse: "La distinzione del Cittadino doveva essere nelle parole diverse e cristiane, molteplici ma non conttraddittorie di cui avrebbe dovuto riempirsi al posto di tanti fatti dal mondo o altro. Se un giornale perde l'anima e l'identità non ha più ragione di sopravvivere e il problema diventa quello dei finanziamenti. Il Cittadino avrebbe dovuto sforzarsi di di restare giornale d'opinione e di contare sui suoi lettori. Avrebbe dovuto dire: 'Il giornale si propone di offrire questo servizio ai lettori. Chi vuole sostenerlo, perché crede nella nostra battaglia "a parole" per i principi che danno valore alla vita, è gradito come finanziatore. Non si sogni mai di chiedere una contropartita diversa da parole spese per questi principi in questo recinto di stampa'."
Replicai allora al caro mons. Caviglione, che consideravo amico e maestro, che divulgare lo sport del Golf sarebbe stata buona cosa purché si rendessero i campi magari meno ben tenuti come è all'Estero, ad esempio in Inghilterra, ma con un accesso meno costoso. I bambini dagli 8/dieci anni in poi imparano presto (hanno la facilità di torsione del busto che allunga il tiro e che agli adulti è sconociuta) , fanno un gioco di squadra, stanno all'aria aperta in "un recinto dorato per bellezza" come sono i campi da Golf e lontani da pericoli. In montagna nel campo dove mio marito ha giocato (ora non gioca più, passano gli anni , pur se sappiamo di un golfista così inamorato del gioco che morì d'infarto a 90 anni sul campo), a fine stagione il maestro di Golf Mauro porta i bambini delle elementari e medie a giocare e insegna loro: è un bellissimo festoso spettacolo.
Quella volta mons. Caviglione mi perdonò, capì anche le mie ragioni dato che si può sempre progredire anche nella diffusione di sport sani.
Non più così: Mille canoe al Porticciolo di Nervi,
Il Giornale 21 febbraio 1990
L'avvocato Sergio Lanzillo presidente allora del Genova Canoa Club (ora non so) è nominato nella parte finale dell'articolo e quest'articolo è quello che scrissi mentre assistevo mia nadre ricoverata persso la Clinica universitaria neurologica diretta del professor Loeb, suo medico curante, per rivedere la sua terapia per il Parkinson e mentre mi distraevo per le chiacchiere delle persone che si tovavano con lei nella stanza, mia madre mi redarguì: "Tu fai il compito" (vedi pagina In Memoria), quindi noi donne contrariamente a quanto crede Roberta Morgano possiamo fare tante, tante cose insieme e anche bene, volendo.
Non si fece: Viale delle Palme nel Progetto di Orazio Dogliotti
Il Giornale marzo 1991
Memorie del come eravamo.
Un libro del Club Fotoculturale Nervi
Il Giornale 20 gennaio 1990
La veduta più antica di Nervi, di Cornelio del Wael (1637) l'avevo nel volume Liguria de Le Regioni d'Italia, collezione diretta per la Utet da Roberto Almagià, ma la allegai ad un mio articolo per il Settimanale diocesano e poi non passai più a riprendermela, come pure per la foto del putto dello Schiaffino che ornava la fontana dei Parchi di Nervi e che inserisco ora: munifica Bressani che per un articolo migliore per i lettori sacrifica cose che poi rimpiange e distrugge libri decurtandoli di pagine da far conoscere.
Non c'è più e non è mai ritornato:
Parco Gropallo a Nervi "Putto dello Schiaffino"
Il Giornale 23 settembre 1989
Non c'è più: Festival del Balletto
Il Giornale 4 marzo 1993
Sant'Ilario La Cappella di S.Maria Maddalena a S. Rocco
Il Giornale 25 luglio 1993
Da sempre nella mia via ho scattato poche foto e questa riguardante la cappella San Rocco per i conoscitori della zona quasi tappa obbligata prima si salire a Santa Maria Maddelena è una di quelle che mi piace di più nonostante le cime d'albero tagliate.
Il sacerdote don Glauco Salesi, detto il prete operaio, costituì un doposcuola per i molti figli di immigrati da altre parti d'Italia, specie dal Sud, venuti ad abitare vicino alla Cappella S. Giuseppe di Via del Commercio lungo il Torrente Nervi e l'ho ricordato per quella sua frase: "Oggi è lutto" quando un bimbo al doposcuola rideva contento: "Domani è festa, non si va a scuola " in quanto era stato ucciso Guido Rossa (vedi 60 anni di Cisnal Ugl alla pagina 4: "Politica. Sinistra, Destra ".
Non si fece per la parte alta: La strada di Sant'Ilario
Progetto Lagomarsino
Il Giornale 17 aprile 1990
Sant'Ilario Strada - Testimonianza Adriano Sansa
Il Giornale 3 marzo 1990
La baia di Capolungo: da salvare (tuttora)
Il Giornale 19 agosto 1990
Da notare che avendo chiuso la Marinella (vedi pagina Terre Liguria) ora sulla passeggiata a mare se si desidere mangiare senza essere sotto gli occhi di tutta la gente che passa esiste solo il Pub del Duca ma è aperto per la ristorazione e per le famiglie solo alla domenica a mezzogiorno.
Il turismo della paseggiata più bella al mondo andrebbe incentivato invece pare che le autorità non ci pensino proprio
Vedete qui l'opinione diversa di Adriano Sansa poi sindaco di Genova che cioè non era necessario avere l'auto sottocasa e questo non mancò di scatenare contro di lui i rondò di gente infuriata che bloccava la strada per dimostrargli contro e gli imputava di essersi costruito nella sua proprietà una piscina mentre altri soffrivano disagi tremendi in qualche emergenza di salute o solo per accompagnare i figli a scuola o andare al lavoro.
Per inciso ricordo a quegli intolleranti che nella propria proprietà ciascuno può costruire ciò che vuole se non ci sono vincoli e che di piscine sopra l'Ospedale di Nervi, ad esempio, ce ne sono un paio a fianco di case rurali che sorgono su quelle fasce.
Il malumore contro Sansa scatenò anche una reazione contro di me perché fui in pratica chiamata a rapporto per come mi ero permessa di scrivere e mi si criticò fin per un uso improprio di virgolette: è la solita intolleranza che oggi vediamo alle stelle nel movimento cinque stelle quello anche di no Tav, ecc.
Sommessamente credo che il sindaco attuale, storico, o il sindaco Sansa, poeta, che non perdonò mai al partito di non essere stato sostenuto come sindaco in quanto non facente parte dell'apparato, forse dovrebbero rendersi conto che diverso è avere bei principi e sapere di storia o di poesia, diverso governare e convincere la gente perché vede in te uno che opera per il bene comune. Bisogna anche comunicare questo e l'arte di governare o di essere a capo è la più difficile.
Non solo, la ragioni della gente, la loro protesta, va sempre ascoltata e quanto alla salvaguardia dell'ambiente mi sembra valgono le parole del cardinale Scola: "L'uomo è al centro, deve restare al centro" cosa che significa non preservare un ambiente da riserva indiana ma metterlo al servizio dell'uomo e delle sue esigenze
Quinto La Pro Loco vuole restaurare l'ex Tiro a volo.
Gli altri di noi da "il Giornale"
Sapore di mare n. 10 novembre 1989
Scelgo questo articolo perché trascelto da quelli del Giornale e pubblicato su Sapore di Mare allora con direttore responsabile Emanuele Dotto e con responsabile della redazione Ernesto Spezie (che appunto mi aveva contattata avvertendomi che avrebbe inserito il mio articolo) ma il Sapore di Mare che ho più apprezzato è quello fatto dal prof. Lino Calcagno, capace di scandagliare ogni luogo ogni chiesa ogni strada e per tutto ciò rintracciando le origini storiche, ma animando anche tutti quei luoghi con personaggi caratteristici perché il giornalismo non è mera cultura e il suo cuore è l'umanità.
Anche per questo riproduco l'immagine che compariva a fianco del mio articolo di una bimba sotto il titolo poetico "Sorriso di novembre" e per dar risonanza alla Stracolombo, gara agonistica e festa di famiglie.
Un bene perduto: Sapore di mare
Settimanale cattolico 12 maggio 1988
Boccata d'aria: ancora la Quinto della storia, tradizione, ideali:
Gianfranco Rovani e Colombo
Settimanale cattolico 16 marzo 1993
Settimanale cattolico 22 maggio 1992
Settimanale cattolico 3 novembre 1992
Il Verde di Piazza Duca degli Abruzzi
Luigi Mor lo difende
Settimanale cattolico 29 novembre 1993
E tra altri cittadini che hanno difeso il Verde: Giorgio Baroni (Sito Parchi), ma anche Ester Quadri e il consigliere (Verdi) Marco Compagnino
Non tutti sapranno, ma basta consultare il Gajone e si scopre che i nerviesi di un tempo per mettere le piante ad ornare Piazza Duca Degli Abruzzi si tassarono, cioè spesero di tasca propria e poi arrivò il piano Winkler che voleva abbatterle e creare al loro posto una rotonda per facilitare il traffico, così i due articoli che seguono attestano uno il degrado della piazza e poi la rivolta dei nerviesi contro il piano Winkler.
E per dimostrare quanto quel verde fosse prezioso c'è stato un censimento di tutte le piante della piazza come pure per quelle dei giardini di Quinto. Ricordo Esterina (Ester Quadri) attivissima in questa campagna per il censimento e per la difesa del Verde e operante in un comitato spontaneo di cittadini nato a quello scopo, ricordo Marco Compagnino giovane consigliere di circoscrizione anche lui altrettanto attivo per la difesa e sono contenta di aver conosciuto questi cittadini. E l'opera più esaustiva è stato il censimento degli alberi dei Parchi compiuto sotto Giorgio Baroni, quando è stato presidente dell'Associazione Amici dei Parchi: www.parcoculturalenervi.it. Altri progetti da lui curati: www.parchidinervi.it e www.pronervi.it.
Consultarli è capire cosa si può fare, come migliorare, come innovare e non fermarsi sempre e solo alle lamentele o dimenticare il buon lavoro svolto.
No alle rotonde come nell'hinterland milanese
Winkler bocciato Il Cittadino 30 gennaio 2005
Uliveto Murato a Quarto ancora difesa del Verde,
protagonista Enrico Dellachà
Il Cittadino 25 febbraio 2007
Visto con i miei occhi: c'entrava CL e l'odio verso CL:
un mestatore d'animi come il cuoiaio Cleone
Settimanale cattolico 11 giugno 1987
Chiudo questa pagina forse per me la più cara perché tratta dal lavoro di 21 anni seguendo prima la Vita di Quartiere poi di Circoscrizione poi di Municipio di Nervi Quinto Sant'Ilario e non mancando mai alle riunioni di Consiglio - al punto che mi chiesero più volte e da parti diverse di candidarmi - con questo articolo che attesta non solo i litigi a volte anche divertenti ma comunque sempre grandi perdite di tempo per i lavori stessi del consiglio che dovrebbero essere amministrativi ed organizzativi e stigmatizzo - una volta di più - l'INTOLLERANZA - in questo caso del consigliere repubblicano Penne che altrove quando era davvero presente un simpatizzante di CL e ripeté la sua manfrina ho definito come "il cuoiaio Cleone, mestatore d'animi" (v. Aristofane I cavalieri 424 a.C.). E fu subito scandalo, subito una saputa mi rimproverò: "Ma come usare un parallelo con la grecità per un consiglio di Circoscrizione..." Ma ascolto oggi e rispondo domani e questo mio Sito giunto così alla fase finale è il mio domani nell'oggi, nel mio presente, insomma è per me l'ora di rispondere.
La Storia si ripete e ignorarla non ascoltare la saggia voce di chi ne scrisse anche se tanti tanti anni prima è un grave errore. Noi siamo la nostra memoria, anche culturale, anche della storia della democrazia che è nata in Grecia ma si ripete con gli stessi misfatti. La memoria è il nostro bene più prezioso.
Inserisco ancora un antico articolo sul Porticciolo di Nervi dove sono finiti per le soffolte i conci di cui racconta mio marito, stile favola di Esopo, nella pagina Federalismo là dove affronto con questo exemplum il tema "Sprechi".
Lo inserisco qui facendo notare la chiusa finale con parole del consigliere Cafferata, a cui mi trovai seduta accanto la prima volta che partecipai ad un consiglio di Circoscrizione e che con pazienza mi ripeteva i nomi dei vari consiglieri e la loro appartenenza politica. E' stato pensando a Cafferata, marito di una signora che in Chiesa aiutava don Trabucco e accompagnatore di anziani quando dovevano andare a visite mediche, che quando Zamorani mi chiese di chiudere il mio primo articolo con una decina di righe da lui velocemente battute a macchina in quel momento sul fatto che "Il volontariato dà fastidio alle sinistre", mi rifiutai. Anche avendo conosciuto Cafferata un fedele del PCI e con tessera in tasca (così credo) pensavo che il volontariato non dipendesse mai da tessere di partito ma da una spinta del cuore.
E poiché Nervi e le sue colline sono state terre di santi pellegrini (e includo anche la non lontana S. Desiderio che è nella IX Circoscrizione)
da loro e dalla devozione degli uomini un respiro di SPERANZA.
Boccata d'aria: Pagine di devozione dei luoghi e Santi intrepidi:
San Desiderio (Il Giorn. 1/05/2008)
San Rocco (Sett. catt. 21/01/1988),
Sessarego (Sett. catt. 14 /01/88),
Le Casacce a Quinto (Sett. Catt. 1/10/1987)
Degrado: Villa Esperia la prima in fronte alla Stazione di Nervi
Il Giornale 6 febbraio 2008
La passeggiata è così mal ridotta che in questa vigilia di Natale 2013 sono 21 le panchine con un'asse marcita o nel sedile o nello schienale!!! Perfino nella rotonda davanti al Castello ve ne sono due sfondate.
Poiché aveva insistito perché scrivessi su Villa Esperia Francesca Montalto, allego qui come mi parlò di Villa Esperia e poi il nobile ricordo di lei da parte di Franco Crosiglia.
Una rosa bianca nel tricolore dedicata a Francesca
di Franco Crosiglia Il Giornale 31 gennaio 2009
Quando a proposito dei sindaci Doria e Sansa ho commentato che una cosa sono i principi (magari i migliori), un'altra la vita della gente da capire e con cui riuscire a comunicare, basta leggere nell'articolo sopra riportato le parole di Egidio Vecchi. Parole dette cinque anni prima del Progetto Lagomarsino che con Sansa sindaco fu messo in non cale (se ne attuò una piccola parte), mentre tutti quegli altri progetti che presero ali dopo, tipo l'ascensore per S. Ilario, vennero accantonati quando Sansa non riebbe il mandato.
Però ho anche ritrovato un mio articolo del 6 dicembre 1994 sul Settimanale cattolico dove già nel sottotiloloè specificato che Sansa ha dato approvazione per la Strada per Sant'Ilario alto. "La zona di Sant'Ilario alto sarà raggiunta da una strada? Anche il Sindaco (Sansa che quindi dimostra ) di aver acquisito pragmatismo) ha dato parere positivo" e nell'articolo ho scritto che il consigliere leghista di Circoscrizione, Antonio Granelli, aveva presentato un documento per chiedere al Comune di tener conto del Progetto Luigi Lagomarsino, definito "cesellatore di crose" per il rispetto verso le proprietà dove doveva passare la strada. Ma evidentemente poi il poter fare viene annullato da veti e controveti incrociati e anche un sindaco come pure un presidente del Consiglio poco possono fare come vorrebbero. Oppure se a pensar male non si fa peccata ma ci si azzecca per dirla alla Di Pietro o per dirla con Dante poteva essere: Il prometter lungo,mantener corto dell'Arte politica e del potere in ogni tempo. Vedi quindi dopo la poesia di Adriano Guerrini dedicata a Sansa.
E poiché mi sono permessa di dire da cittadina ma forse un po' sconsideratamente visto quanto sopra scritto) che a un sindaco non basta aver cultura e voglia di fare, quasi come un biglietto di scusa metto qui la recensione ad un libro di Sansa e di fianco il libro che egli fece pubblicare ed è come un diario dei pensieri della sua mamma, maestra, dall'infanzia nell'isola di Kupelwieser (= Brioni), profuga dall'Istria...
Credo questo sia un particolare che molti ignorano cioè che Sansa appartiene ai profughi giuliano dalmati. Me lo disse di persona quando mi mandò a chiamare (non era ancora sindaco) per confidarmi in un momento di scoramento qualche incomprensione anche giornalistica di cui era oggetto.
Mi disse che Montanelli esecrava un suo zio e che lo aveva sempre confuso con questi e quindi stigmatizzava come azioni di un pretore d'assalto ciò che invece erano per lui sacrosante battaglie. E fui presente quando Giovanna Rotondi Terminiello ed alcune Socie di Italia Nostra ricordando le traversie che aveva incontrato il Seminario quando fu poi trasferito in collina e portato via dal cuore di Genova dove corrispondeva all'attuale Biblioteca Berio (mons. Piero Coletto di Bobbio si immelanconisce quando vede la sala conferenze delle Berio perché ricorda il "suo" Seminario), ebbene allora pensarono di coinvolgere Sansa ma a sua insaputa. Lo stimolarono ad intervenire indirettamente facendogli sapere di ciò che avveniva e poteva essere in spregio a vincoli artistici e culturali e Sansa in quell'occasione disse: "Non sapevo di esser stato così strumentalizzato..." Però le Socie di Italia Nostra avevano contato sul suo scendere in campo come un paladino.
Ritrovo anche tra le carte conservate un'intervista a tutta pagina sul Giornale che fece a Sansa Mario Sechi quando prese la direzione delle pagine di Genova. Per me Sechi era un mito perché scriveva bene e forse perché dopo una mia bella collaborazione sotto Luciano Basso precedente direttore, al suo arrivo mi aveva completamente ignorata e non mi aveva fatto più scrivere (benché gli avessi lasciato in redazione una lettera con tanto di curriculum e i filoni che avevo fino ad allora seguito per giornalismo). Questa sua trascuratezza mi faceva credere di avere io qualche colpa, qualche cosa che non andava come giornalista. Leggo e vedo che Sechi si domanda tutto ringalluzzito per esser stato chiamato dal sindaco Sansa che vestito mettere o che cravatta e penso che se ci fosse stato presente Umberto Merani lo avrebbe rimproverato perché lo spazio nei giornali non si spreca in quelle sciocchezze che lui veniva raccontando, non solo penso che l'essersi candidato con Monti (il surgelato findus o rigor mortis come qualcuno lo definì) non abbia fatto onore alla sua intelligenza. Insomma nel tempo i miti, anche quelli giornalistici, vanno in pezzi.
Quanto al libro della mamma, questo tenerissimo omaggio del figlio Sansa , è molto semplice nel suo contenuto però fa balzar fuori un'epoca ormai lontana, le incomprensioni che una bimba ben educata può incontrare in un ambiente chiuso teso ad emarginarla più che ad accoglierla e soprattutto mette in risalto una vita proba, anche questa al servizio di ideali e nel suo caso per primo l'ideale di essere una brava insegnante. Perciò ne estrapolerò alcune frasi che metterò sotto la copertina del libro in modo che abbiano più risalto-
Voglio però ricordare altri miei momenti d'indignazione in Circoscrizione.
In particolare mi ricordo un uomo con il volto cotto dal sole che mi sedeva a fianco quando la consigliera dei Verdi, l'unica donna del Consiglio, una volta esponeva qualcosa che a lui non piacque e gridò: "Stai attenta che ti aspettiamo fuori e ti facciamo la festa" e poi borbottò "peccato che sia già scappata e non abbia 15 anni". E ci fu la volta che per sedare questi rissosi dovettero intervenire i vigili dato che tutti i consiglieri abbastanza spaventati si erano addossati alla parete in fondo dietro al tavolo dove per solito stavano seduti e la gente inferocita gridava e buttava loro le dita quasi negli occhi (vedi allo stesso modo la Brescia dell'11 maggio, la piazza antiberlusconiana che descrivo nella pagina "Difesa della Libertà")
E ci fu la volta che pattecipando ad una riunione serale per i consigli di classe alla scuola media Vivaldi d'un tratto si sentì il rombo di due moto sotto le finestre e c'erano allora presenti Fornesi dell'Azienda di Soggiorno e il giornalista Piero Sessarego e li vidi sbiancare ed ebbi paura a mia volta perché loro due non ci avrebbero potuto difendere e comunque gli sarebbe stato impedito se fosse salito qualche giovane teppista con cattive intenzioni...
Più simpatici altri momenti in Circoscrizione con battute esilaranti quando un consigliere suggerì ai comunisti di togliere il falcetto dal loro simbolo (c'era amcora il PCI) per ripulire le crose e tagliare erbacce o quando ad un consigliere socialista che auspicava una gran strada per Sant'Ilario alta dove potessero salire anche le mercedes qualcuno replicò (ed erano i tempi del dopo Craxi): "Non ne dubitavamo che voi socialisti vorreste questo, cioè andare a Sant'Ilario in mercedes".
Quartiere di Nervi, Testimonianza sulla strada necessaria
di Egidio Vecchi
Settimanale cattolico 13 novembre 1986
e testimonianza di un medico il 2 marzo 1991 presso la Soms
Bocca di rosa alla Stazione di Sant'Ilario
Il Giornale 9 gennaio 2009
Un'altra boccata d'aria!
Fiori di un personaggio della passeggiata a mare
e in mezzo fiori di un galantuomo che si sentì capito
in una mia recensione
Un regalo della nipotina Lidia in foto a maggio 2008 e nata a febbraio di quell'anno, il più recente floreale me lo ha fatto quest'anno a Natale: un bel ciclamino rosa.
Nella foto Lidia neonata non è particolarmente fotogenica però mi viene in mente un atto di affetto di un'amica della mia mamma che quando alla prima gravidanza ero costretta a letto per mesi di tanto in tanto mi veniva a trovare portandomi foto di bimbi in modo che guardando loro e non il pointer che mi faceva compagnia potessi averne, dopo i nove mesi, uno mio di cui essere orgogliosa e non con un viso da cane come - diceva - mi sarebbe successo a furia di guardare l'amico accucciato ai miei piedi. Ma quei bimbi delle cartoline avevano faccette da gangster, erano ben peggio del pointer!!!
E dovevo anche dire: "che belli!"
Questo mazzo con fiori colti lungo il Monte Fasce o su da Sant'Ilario è opera artistica di un signore che vive in collina sopra Nervi, che li va a cogliere, li confeziona e li vende sulla passeggiata a mare o anche a qualche negoziante di Nervi che ormai se ne è appassionato.
Questo signore ha avuto la vita funestata dalla morte prematura di due figli e nei fiori, nella gioia che dà a chi riceve uno dei suoi mazzi, ha trovato una ragione di vivere e sperare. E' anche un bel signore dal fisico asciutto di camminatore. Mi sarebbe piaciuto intervistarlo ma non ho mai osato neanche chiedergli il suo nome. Quando lo vedo mi sembra ritrovare un amico.
Al centro il mazzo con amarilli rosso-arancione (mi sono informata sul nome di questi splendidi fiori) è l'omaggio inaspettato di un galantuomo e sono felice si sia sentito capito.
vedono in Tv.
Quinto Oratorio Sant'Erasmo
Settimanale cattolico 2 giugno 1988
San Siro Settimanale cattolico 2 luglio 1987
Sant'Ilario Settimanale cattolico 22 gennaio 1987
San Francesco da Paola Settimanale cattolico 7 maggio 1987
Padre Santo La cappella S. Giuseppe
Settimanale cattolico 16 ottobre 1986
San Pietro Quinto Settimanale cattolico 5 febbraio 1987
Nostra Signora Mercede a Capolungo
Settimanale cattolico 15 novembre 1990
L'isola apparteneva ad un barone austriaco, gran cacciatore di donne e animali, ma era territorio italiano dalla vittoria del 1918. Un giorno doveva venire in visita Umberto allora diciottenne e per dargli il benvenuto fu scelta Laura (mamma di Sansa), bimba dai capelli biondi. La mamma le fece indossare un vestitino di San Gallo bianco ( ah il San Gallo ... anche per me bambina è stato un simbolo di eleganza ineguagliabile...) La mamma era in attesa di un fratellino (lo zio di Adriano) che poco dopo nacque di cinque chili con capelli neri e occhi azzurri come quellli del futuro nipote e sindaco.
Poi Laura fu invitata all'Ammiragliato per la recita di una fiaba del tipo Alice nel paese delle meraviglie e doveva interpretare "fata Perla" la regina del mare. Però Laura non era figlia di un ufficiale di marina e le signore che ne sposavano uno dovevano portare una cospicua dote. La bimba fu comunque accolta bene con la condiscendenza ed affabilità di chi si crede superiore.
(Ripenso ad Italo Londei fondatore della VII GL che a proposito del Valoroso (v. pagina Terre 2 Bobbio) mi raccontò come i comandanti della altre brigate partigiane lo osteggiassero perché loro erano tutti ex ufficiali e il Valoroso anche se più coraggioso di loro tale non era stato).
Ma Laura non se ne ebbe a male perché sua madre le aveva insegnato che il censo non conta, che bisogna apprezzare l'intelligenza, la bontà, la rettitudine delle persone e non altro.
Poi Laura diventa maestra e nata in un'isola del Quarnaro dopo esser vissuta in quella bellissima di Brioni ora è destinata ad un'altra isoletta, Unìe. Non aveva 19 anni, ne mostrava meno, piccola e minuta. Per raggiungere la scuola che era dalla parte opposta dell'isola rispetto a dove aveva trovato alloggio tutti i giorni saltava i muretti di divisione dei campi per fare un percorso più breve e così la soprannominarono "capretta". Aveva 56 allievi della I, II, III da seguire tutti insieme e perciò lei invece li divise per poter avere maggior attenzione e insegnò al pomeriggio a quelli di Terza però così aumentava il suo impegno di ore spese per loro. Però era stata una brava studentessa, voleva essere una bravissima maestra!
Ragazzina sveglia prende l'inziativa di mandare la prima lettera ad un ragazzo che aveva conosciuto e le piaceva ma che viveva in città (sono sempre le donne a scegliere e a decidere come far innamorare di sé chi a loro piace ) e dalla corrispondenza nasce una storia d'amore che durò sempre.
C'è il capitolo esodo: quattro valigie, una contenente un sacchetto di farina, una famigliola ormai con tre bimbi. Quindi ospiti a casa della nonna di 95 anni, per cui la mamma di Laura era la decima figlia. Scoppia la guerra, vennero in città i partigiani di Tito, impossibile fuggire, il mare era minato. I titini prelevano il padre di Laura perché continui il suo lavoro di controllo all'ufficio del telegrafo, in 40 giorni diminuì di peso di venti chili, pur essendo un uomo piccolo e magro. Vana la speranza della libera scelta promessa, di un plebiscito, la città e con lei tutta l'Istria fu ceduta agli slavi. La casa della nonna fu abbandonata. Dopo molti anni, un nipote (forse Adriano stesso) potè dire "solo il vento di mare qualche sera - porta l'urlo dell'Istria e mi rammenta - la mia casa deserta sulla riva". In questo diario incanta che mai c'è una parola di condanna ma solo buoni sentimenti e il sogno di vivere nella città d'origine (e sogno rimase) perché "nella città bisogna viverci per viverne l'atmosfera per partecipare alle sue vicende per lottare con i concittadini per i comuni diritti per respirare la sua aria per godere della sua "scontrosa grazia" (come disse Saba)": principi che hanno ispirato il sindaco Sansa
Di questo articolo vorrei far notare due cose: che l'allora parroco Luigi Rescalli elogia la bellezza del volto di Maria nella statua del Canepa: un volto di donna dolce e serio e questo potrebbe essere davvero un ideale femminile da tornare a prendere in considerazione: è quell'imagine femminile che appartiene anche a Lucia nei Promessi Sposi: "la donna dal pensiero segreto, la donna che fa e non ciancia a vuoto".
Seconda cosa da notare: la catena che tiene i polsi degli angioletti perché secondo leggenda quelle catene di nerviesi schiavi dei turchi furono spezzate da un miracolo di Maria.
E poiché questo è il mio Sito, lo ripeto ancora una volta, vi inserisco cose o persone che per me hanno avuto un significato: è quindi da intendersi come un viaggio nella mia memoria personale.
Inserisco ora ciò che scrissi riguardo Padre Buttelli che vidi una volta sola al PIME per la festa prima della sua partenza e per poter scrivere l'articolo. Mi difese, da paladino, quando alcune mamme di compagne di scuola di mia figlia, che servivano ai tavoli ironizzarono sul fatto che fossi lì per scrivere e non per aiutarle - secondo loro più concretamente, servendo ai tavoli. E Buttelli le redarguì: "Anche la signora sta svolgendo un lavoro..."Non solo, mi divenne ancor più simpatico quando gli chiesi una foto come il mio direttore mi aveva chiesto di allegare allo scritto, e Padre Buttelli rispose: "Ma lei crede che in Missione abbiamo tempo di scattarci foto-ricordo?" Poi riflettè un poco e mi fece avere questa foto tessera, la stessa che orna una sua lettera alla rivista Missionari del PIME che ho conservato e anche lì dimostrando d' avere troppo da fare in concreto per stare a scriver lettere.
Padre Emilio Buttelli missionario del PIME di Capolungo Settimanale cattolico 20 luglio 1989
Nhamunda e i suoi problemi Missionari del PIME maggio 1990
Progetto per il Porticciolo poi non realizzato
Settimanale cattolico 25 maggio 1989
Foto del Porticciolo come avrebbe dovuto diventare
Siri era devoto del Padre Santo,
Canestri da Arcivescovo venne subito a visitare la Cappella:
Al via i lavori per la Chiesa di San Giuseppe
Settimanale cattolico 24 marzo 1998
Il Collegio Emiliani dei Padri Somaschi
Centro spirituale e di cultura ricorda Cesare Pavese
a 50 anni dalla morte ed amico di Padre Baravalle
spentosi l'anno prima. Settimanale cattolico 17 ottobre 2000
La prima pietra Settimanale cattolico 15 febbraio 2000
Adriano Sansa La memoria e la speranza un'idea di giustizia per i nostri anni Settimanale cattolico 14 febbraio 1991
Laura Dronigi (mamma di Sansa) L'isola di Kupelwieser (Brioni), 1986
Degrado. Passeggiata a mare di Nervi
Il Giornale 22 gennaio 2008
Il Giornale 7 maggio 2000
Inserisco qui di fianco il ricordo in morte di Fratel Bellone preside allo Champagnat dei Fratelli Maristi: questo perché pur dal breve articolo si evince quanto siano preparati i presidi delle Scuole Religiose un motivo in più per considerarle indispensabili nel nostro ordinamento.
Fratel Umberto mi raccontò una volta dei Maristi cacciati da Mostar nella furia della II guerra mondiale, però ora proprio a Mostar s'incontra il bivio che con una strada risalente la collina porta a Medjugorje.
Le ragioni del bene e della fede trovano spesso un riscatto simbolico negli eventi storici
E Bellone che ha lasciato quello splendido Centro sportivo vanto per l'Istituto e per il Levante, si accontentava di fare lo sport degli umili: "camminare, camminare tanto!"
Santa Paola Frassinetti
Villa Esperia: intervista a Francesca Montalto Il Giornale 6 febbraio 2008. In base alle ricerche di Eros Chiasserini è stata la probabile residenza del neurochirurgo Alberto Alberti (fine '800) fondatore della neurochirurgia a Buenos Aires
Per Alberto Alberti v. p. 6 e anche p. 24 (Eros Chiasserini planimetria Villino Fratelli Costa in via Vittorio E,anuele II oggi Viale delle Palme dove nacque la tezogenita Laura di Alberto Alberti.
Padre Baravalle in occasione dei proprio 50 anni di sacerdozio
aveva già ricordato Cesare Pavese
circa ai 40 anni dalla morte
Settimanale cattolico 31 0ttobre 1991
Ad Adriano Sansa di Adriano Guerrini
in Poesie (1941-1986) curate da
Francesco De Nicola
(De Ferrari, 1996)
Si noti la chiusa dell'articolo con i versi di Adriano Grande su Sant'Ilario che Sansa mi disse: Sant'Ilario rogo d'azzurro... koh-i-noor ecc. che ben segnalano la bellezza del luogo.
Grande, nato a Genova ( 1897/1972) poeta e pittore fondò e diresse riviste letterarie . Circoli, Maestrale, Persone..., tra le sue opere molte seguirono alla prima Avventure e La tomba verde ebbe tre ristampe di cui le ultime due negli anni finali della vita del poeta. Scrisse anche per il Teatro e il suo Faust non è morto fu rappresentato nel 1935
E la bellissima foto per il progetto del nuovo poricciolo (qualche anno fa ma quanti sono i progetti che ho seguito per Nervi-Quinto-Sturla, Sant'Ilario da giornalista e che poi non ho mai visto realizzati???)
La foto mi era sta fornita da Irene Schiavetti, nuora del dottor Francesco Mura attivo con il dottor Luigi Ramò per risolvere i problemi di Nervi e per la bttaglia dellautonomia: Irene oggi mamma di Edoardo e anche impegnata nel suo lavoro con ottimi risultati ed è stata lupetta di mio figlio Edgardo per un certo periodo Akela per il gruppo Scout di Quinto.
Giuseppe Cafferata del PCI poi Pd è il consigliere che alla mia prima partecipazione da giornalista ad un Consiglio di Circoscrizione mi era seduto a fianco e con pazienza mi spiegò nomi e appartenenza degli altri consiglieri. Di lui so che sua moglie aiutava don Trabucco alla Chiesa dell'Assunta mentre Cafferata per parte sua svolgeva servizio di volontariato accompagnando gli anziani alle visite mediche. Ed è pensando a lui che seppi d'aver avuto ragione quando non volli inserire in quello che sarebbe stato il mio primo articolo sul Giornale diretto da Zamorani (e il mio primo passò un anno dopo) che il volontariato dava fastidio alle sinistre. Ho già scritto che il caporedattore aveva ragione pensando all'estromissione delle Suore dagli ospedali, ma aveva anche torto perché la spinta personale al volontariato non dipende da tessere di partito.
La memoria della gente: Nervi, Comune a sé
Il Nuovo Cittadino 27 febbraio 2005: Vive le proteste per l'elevato indice di tassazione locale cui non corrisponde- secondo la popolazione - un'adeguata erogazione di servizi essenziali. Petizione sinora inutile.
Riporto da quel mio articolo abbastanza lungo (ve lo ripeto: 21 anni di cronache di Circoscrizione-Municipio per il IX Levante: Nervi Quinto S.Ilario, e circa 8 per l'VIII: Foce Albaro S. Martino) un commento da uno dei presenti e non lo nomino perché abitante a S. Ilario potrebbe sempre avere ritorsioni per aver espresso la sua opinione in quanto era allora consigliere ed ora privato cittadino:
"Perché anche nelle strade comunali la manutenzione è così carente? ed ha elencato una serie di magagne dai buchi all'insufficiente illuminazione?
"Quanto al Progetto Lagomarsino (costato più di mezzo miliardo di lire), voluto dal sindaco Campart, continuato sotto l'amministrazione Burlando, stoppato dal sindaco Sansa che proponeva in alternativa la realizzazione di cinque teleferiche (bocciate dalla gente), è stato ripresentato dalla Giunta Pericu in forma simile ma ridotto.
"Nel frattempo sono passati 15 anni, non è una presa in giro? Se in Regione con le elezioni fosse riconfermata l'attuale maggioranza, nel settembre-ottobre 2005 il Consiglio voterebbe in seconda lettura e a magioranza semplice la legge istituzionale del Referendum per l'autonomia e la parola passerebbe decisamente ai cittadini.
Fu una storia infinita: autonomia di Nervi-S.Ilario
(e come t'intorto il cittadino da parte di una Regione rossa:
bastò un cavillo...) Settimanale cattolico 16 maggio 2004
Un'altra storia infinita: Uliveto Murato Il Cittadino 17 settembre 2006:
Ho ritrovato il Dossier che a suo tempo mi fu trasmesso da Ester Quadri con 24 splendide foto sugli alberi di Piazza Duca degli Abruzzi accompagnato da un censimento di tutte le piante, di cui alcune di pregio. Era il 2007 quando impazzava ancora la polemica sul progetto dell'architetto Winkler che questo verde l'avrebbe sostituito con una rotonda per facilitare la viabilità. Ricordo che contro quel progetto ed altre "pensate" di Winkler per Genova si scagliò anche Vittorio Sgarbi con il coraggio che gli è proprio.
Il meritorio censimento del verde fu ad opera di Circolo Nuova Ecologia- Legambiente ed ora è riportato sul loto Sito: www.osservatorioverde.it. Analogo censimento operarono per il piazzale Giuseppe Rusca di Quinto: ricordo che poco ne potei scrivere sul Cittadino in quanto bloccata da direttive interne.
Quella volta però i cittadini la spuntarono e l'eco della loro battaglia è nell'articolo sotto la foto. E quel censimento degli alberi della piazza fu presentato alla gente con il titolo "Un tesoro botanico ritrovato"
Foto scattata da mio marito, ing. Giovanni Ferrero e fotomontaggio sul Ponte Romano di Arienti-Metvan
Innanzi tutto nell'articolo qui a fianco notate il refuso fin a proposito del mio cognome (una certa Bressoni),
poi riporto la testimonianza di un medico ascoltata presso la Soms di Sant'Ilario il 2 marzo 1991
presenti gli abitanti del Comitato per la strada, il vicesindaco Claudio Burlando e i consiglieri comunali Epifani e Mor.
Disse quel medico: "Anni fa venuto ad abitare sotto S. Rocco fui chiamato da un vicino in preda ad una colica renale. Si rese necessario il ricovero. L'uomo che pesava più di 90 chili fu traposrtato dai volontari della Croce Verde a braccia lungo le crose e sotto la pioggia battente..."
Un cittadino facendosi portavoce del sentimento di tutti disse:
"La nostra situazione è assura in una Genova del 2000..."
...Era in corso il Progetto Lagomarsino definito dai politici presenti "cesellatore di crose" e perno della continuità amministrativa...
...Gli abitanti stessi - cosa rara in tempi di difficile consenso da parte di tutti -, quando sulle loro stradine trovavano le freccette dei rilievi di Lagomarsino si dicevano con speranza: "Di qui è passato l'architetto".
Foto del Collegio Emiliani di Nervi, scattata da un bravissimo fotografo d'arte che non è più, Eugenio Ronchetti, titolare di Fotopiù.
E sempre sulle cose che non vanno: una fogna talvolta ancora maleodorante: "Al sindaco Doria" poesia dell'ing. Giovanni Ferrero
Vostra Eccellenza,
che risiede a Tursi,
occupandosi del bene di noi tutti
oh, senta questa,
avvenuta di fresco
a me, che girellando una mattina,
capito in quel di Nervi
quella piccola ridente cittadina.
Discesi per il viale
che un dì fu delle palme
ed ora fa un po' schifo
con marciapiedi sozzi
e palme decollate.
Imbocco poi la "croesa"
che porta in passeggiata.
Ohibò mi fermo.
Sentivo un puzzo
un alito di lezzo,
scusi Eccellenza,
ma in quella piccola strada verso il mare
mi parean di m....
non solo i mattoncini
ma pure i fili d'erba!
Vostra Eccellenza,
che risiede a Tursi,
potrebbe un dì mandare
persone competenti
che sappian riparare
la fogna danneggiata
che scarica nel mare?
NERVI, Settembre 2013
In questo articolo che mi rese così orgogliosa per il titolo "Gli altri di noi da "il Giornale" era pubblicata questa foto di innocenza primaverile "Sorriso di novembre": la bellezza di una bimba che inizia a farsi donna e quindi la pubblico qui di fianco non essendo riuscita a fare la scansione del testo per intero.
Nhamunda e i suoi problemi Missionari del PIME maggio 1990
Progetto per il Porticciolo poi non realizzato
Settimanale cattolico 25 maggio 1989
Foto del Porticciolo come avrebbe dovuto diventare
Siri era devoto del Padre Santo,
Canestri da Arcivescovo venne subito a visitare la Cappella:
Al via i lavori per la Chiesa di San Giuseppe
Settimanale cattolico 24 marzo 1998
Il Collegio Emiliani dei Padri Somaschi
Centro spirituale e di cultura ricorda Cesare Pavese
a 50 anni dalla morte ed amico di Padre Baravalle
spentosi l'anno prima. Settimanale cattolico 17 ottobre 2000
La prima pietra Settimanale cattolico 15 febbraio 2000
Adriano Sansa La memoria e la speranza un'idea di giustizia per i nostri anni Settimanale cattolico 14 febbraio 1991
Laura Dronigi (mamma di Sansa) L'isola di Kupelwieser (Brioni), 1986
Degrado. Passeggiata a mare di Nervi
Il Giornale 22 gennaio 2008
Il Giornale 7 maggio 2000
Inserisco qui di fianco il ricordo in morte di Fratel Bellone preside allo Champagnat dei Fratelli Maristi: questo perché pur dal breve articolo si evince quanto siano preparati i presidi delle Scuole Religiose un motivo in più per considerarle indispensabili nel nostro ordinamento.
Fratel Umberto mi raccontò una volta dei Maristi cacciati da Mostar nella furia della II guerra mondiale, però ora proprio a Mostar s'incontra il bivio che con una strada risalente la collina porta a Medjugorje.
Le ragioni del bene e della fede trovano spesso un riscatto simbolico negli eventi storici
E Bellone che ha lasciato quello splendido Centro sportivo vanto per l'Istituto e per il Levante, si accontentava di fare lo sport degli umili: "camminare, camminare tanto!"
Santa Paola Frassinetti
Villa Esperia: intervista a Francesca Montalto Il Giornale 6 febbraio 2008. In base alle ricerche di Eros Chiasserini è stata la probabile residenza del neurochirurgo Alberto Alberti (fine '800) fondatore della neurochirurgia a Buenos Aires
Per Alberto Alberti v. p. 6 e anche p. 24 (Eros Chiasserini planimetria Villino Fratelli Costa in via Vittorio E,anuele II oggi Viale delle Palme dove nacque la tezogenita Laura di Alberto Alberti.
Padre Baravalle in occasione dei proprio 50 anni di sacerdozio
aveva già ricordato Cesare Pavese
circa ai 40 anni dalla morte
Settimanale cattolico 31 0ttobre 1991
Ad Adriano Sansa di Adriano Guerrini in Poesie (1941-1986) curate da Francesco De Nicola ( De Ferrari, 1996)
Si noti la chiusa dell'articolo con i versi di Adriano Grande su Sant'Ilario che Sansa mi disse: Sant'Ilario rogo d'azzurro... koh-i-noor ecc. che ben segnalano la bellezza del luogo.
Grande, nato a Genova ( 1897/1972) poeta e pittore fondò e diresse riviste letterarie . Circoli, Maestrale, Persone..., tra le sue opere molte seguirono alla prima Avventure e La tomba verde ebbe tre ristampe di cui le ultime due negli anni finali della vita del poeta. Scrisse anche per il Teatro e il suo Faust non è morto fu rappresentato nel 1935
E la bellissima foto per il progetto del nuovo poricciolo (qualche anno fa ma quanti sono i progetti che ho seguito per Nervi-Quinto-Sturla, Sant'Ilario da giornalista e che poi non ho mai visto realizzati???)
La foto mi era sta fornita da Irene Schiavetti, nuora del dottor Francesco Mura attivo con il dottor Luigi Ramò per risolvere i problemi di Nervi e per la bttaglia dellautonomia: Irene oggi mamma di Edoardo e anche impegnata nel suo lavoro con ottimi risultati ed è stata lupetta di mio figlio Edgardo per un certo periodo Akela per il gruppo Scout di Quinto.
Giuseppe Cafferata del PCI poi Pd è il consigliere che alla mia prima partecipazione da giornalista ad un Consiglio di Circoscrizione mi era seduto a fianco e con pazienza mi spiegò nomi e appartenenza degli altri consiglieri. Di lui so che sua moglie aiutava don Trabucco alla Chiesa dell'Assunta mentre Cafferata per parte sua svolgeva servizio di volontariato accompagnando gli anziani alle visite mediche. Ed è pensando a lui che seppi d'aver avuto ragione quando non volli inserire in quello che sarebbe stato il mio primo articolo sul Giornale diretto da Zamorani (e il mio primo passò un anno dopo) che il volontariato dava fastidio alle sinistre. Ho già scritto che il caporedattore aveva ragione pensando all'estromissione delle Suore dagli ospedali, ma aveva anche torto perché la spinta personale al volontariato non dipende da tessere di partito.
La memoria della gente: Nervi, Comune a sé
Il Nuovo Cittadino 27 febbraio 2005: Vive le proteste per l'elevato indice di tassazione locale cui non corrisponde- secondo la popolazione - un'adeguata erogazione di servizi essenziali. Petizione sinora inutile.
Riporto da quel mio articolo abbastanza lungo (ve lo ripeto: 21 anni di cronache di Circoscrizione-Municipio per il IX Levante: Nervi Quinto S.Ilario, e circa 8 per l'VIII: Foce Albaro S. Martino) un commento da uno dei presenti e non lo nomino perché abitante a S. Ilario potrebbe sempre avere ritorsioni per aver espresso la sua opinione in quanto era allora consigliere ed ora privato cittadino:
"Perché anche nelle strade comunali la manutenzione è così carente? ed ha elencato una serie di magagne dai buchi all'insufficiente illuminazione?
"Quanto al Progetto Lagomarsino (costato più di mezzo miliardo di lire), voluto dal sindaco Campart, continuato sotto l'amministrazione Burlando, stoppato dal sindaco Sansa che proponeva in alternativa la realizzazione di cinque teleferiche (bocciate dalla gente), è stato ripresentato dalla Giunta Pericu in forma simile ma ridotto.
"Nel frattempo sono passati 15 anni, non è una presa in giro? Se in Regione con le elezioni fosse riconfermata l'attuale maggioranza, nel settembre-ottobre 2005 il Consiglio voterebbe in seconda lettura e a magioranza semplice la legge istituzionale del Referendum per l'autonomia e la parola passerebbe decisamente ai cittadini.
Fu una storia infinita: autonomia di Nervi-S.Ilario
(e come t'intorto il cittadino da parte di una Regione rossa:
bastò un cavillo...) Settimanale cattolico 16 maggio 2004
Un'altra storia infinita: Uliveto Murato Il Cittadino 17 settembre 2006:
Ho ritrovato il Dossier che a suo tempo mi fu trasmesso da Ester Quadri con 24 splendide foto sugli alberi di Piazza Duca degli Abruzzi accompagnato da un censimento di tutte le piante, di cui alcune di pregio. Era il 2007 quando impazzava ancora la polemica sul progetto dell'architetto Winkler che questo verde l'avrebbe sostituito con una rotonda per facilitare la viabilità. Ricordo che contro quel progetto ed altre "pensate" di Winkler per Genova si scagliò anche Vittorio Sgarbi con il coraggio che gli è proprio.
Il meritorio censimento del verde fu ad opera di Circolo Nuova Ecologia- Legambiente ed ora è riportato sul loto Sito:www.osservatorioverde.it. Analogo censimento operarono per il piazzale Giuseppe Rusca di Quinto: ricordo che poco ne potei scrivere sul Cittadino in quanto bloccata da direttive interne.
Quella volta però i cittadini la spuntarono e l'eco della loro battaglia è nell'articolo sotto la foto. E quel censimento degli alberi della piazza fu presentato alla gente con il titolo "Un tesoro botanico ritrovato"
Foto scattata da mio marito, ing. Giovanni Ferrero e fotomontaggio sul Ponte Romano di Arienti-Metvan
Innanzi tutto nell'articolo qui a fianco notate il refuso fin a proposito del mio cognome (una certa Bressoni),
poi riporto la testimonianza di un medico ascoltata presso la Soms di Sant'Ilario il 2 marzo 1991
presenti gli abitanti del Comitato per la strada, il vicesindaco Claudio Burlando e i consiglieri comunali Epifani e Mor.
Disse quel medico: "Anni fa venuto ad abitare sotto S. Rocco fui chiamato da un vicino in preda ad una colica renale. Si rese necessario il ricovero. L'uomo che pesava più di 90 chili fu traposrtato dai volontari della Croce Verde a braccia lungo le crose e sotto la pioggia battente..."
Un cittadino facendosi portavoce del sentimento di tutti disse:
"La nostra situazione è assura in una Genova del 2000..."
...Era in corso il Progetto Lagomarsino definito dai politici presenti "cesellatore di crose" e perno della continuità amministrativa...
...Gli abitanti stessi - cosa rara in tempi di difficile consenso da parte di tutti -, quando sulle loro stradine trovavano le freccette dei rilievi di Lagomarsino si dicevano con speranza: "Di qui è passato l'architetto".
Foto del Collegio Emiliani di Nervi, scattata da un bravissimo fotografo d'arte che non è più, Eugenio Ronchetti, titolare di Fotopiù.
E sempre sulle cose che non vanno: una fogna talvolta ancora maleodorante: "Al sindaco Doria" poesia dell'ing. Giovanni Ferrero
Vostra Eccellenza,
che risiede a Tursi,
occupandosi del bene di noi tutti
oh, senta questa,
avvenuta di fresco
a me, che girellando una mattina,
capito in quel di Nervi
quella piccola ridente cittadina.
Discesi per il viale
che un dì fu delle palme
ed ora fa un po' schifo
con marciapiedi sozzi
e palme decollate.
Imbocco poi la "croesa"
che porta in passeggiata.
Ohibò mi fermo.
Sentivo un puzzo
un alito di lezzo,
scusi Eccellenza,
ma in quella piccola strada verso il mare
mi parean di m....
non solo i mattoncini
ma pure i fili d'erba!
Vostra Eccellenza,
che risiede a Tursi,
potrebbe un dì mandare
persone competenti
che sappian riparare
la fogna danneggiata
che scarica nel mare?
NERVI, Settembre 2013
In questo articolo che mi rese così orgogliosa per il titolo "Gli altri di noi da "il Giornale" era pubblicata questa foto di innocenza primaverile "Sorriso di novembre": la bellezza di una bimba che inizia a farsi donna e quindi la pubblico qui di fianco non essendo riuscita a fare la scansione del testo per intero.
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Adriano Sansa e i nomadi a Quarto Settimanele cattolico 31 ottobre 1995
La gente percepì l'insediamento come errore politico
Vedi in proposito - sulla questione nomadi - anche l'intervista all'assessore Giovanni Meriana
cui chiesi esplicitamente del problema nomadi alla pagina 6 .